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Veneto e innovazione: la spirulina

Patrizio e Chef Hiro scoprono i superfood: la spirulina è il cibo del futuro?!

La Spirulina si fa più o meno come l’aceto balsamico tradizionale: c’è una “madre”, cioè un nucleo che innesca il processo riproduttivo. Man mano che si sviluppa si travasa da un contenitore all’altro. Normalmente la Spirulina si coltiva in vasche, ma Thomàs e Alèn (due fratelli dai nomi esotici, che però sono veneti DOC) invece usano metodi più sofisticati dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene: in una grande serra hanno impiantato un foto-bio reattore composto da tanti cilindri, che si riempiono man mano che la Spirulina si riproduce. Si tratta di un’innovazione sperimentale finanziata anche da un Progetto Europeo, Horizon 2020. Il liquido verde-clorofilla poi viene essiccato, se ne ricava una pasta che a sua volta diventa scaglie, polvere e pillole.

La Spirulina è più di un integratore alimentare, è il cibo del futuro, definita anche Super Food, perché è ricchissima di vitamine, proteine, calcio, magnesio, potassio, ferro e grassi buoni che fanno bene al colesterolo. Un cucchiaio di Spirulina equivale a mangiare 8 fragole, oppure 4 limoni, o 2 mele, o 1 uovo, 300g di riso, 3 fette di pane, 100g di tonno, una banana… Una novità positiva.

Patrizio Roversi

Una clip tratta da Slow Tour Padano, a questo link tutte le puntate della seconda serie.


Slow Tour Padano ha ricevuto il patrocino istituzionale: dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Ministero della Transizione Ecologica. Si ringrazia la Regione Veneto per il supporto tecnico scientifico

Regione Veneto

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