Sabato 20 novembre su Rete4, Patrizio Roversi fra Altopiano di Asiago, Marca Trevigiana e Colli…
Slow Tour Padano, 6 puntata: il passato e il futuro
Sabato 4 dicembre Patrizio e Chef Hiro tra Padova, Marca Trevigiana e Garda lombardo
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Tutte le clip
L’azienda acquaponica di Johnny
Padova, città della cultura
Padova, il canton delle busie
Padova, la drogheria ai due catini d’oro
L’orto botanico di Padova
In cucina con Hiro
San Martino della Battaglia
Desenzano vicino alle Prealpi
Una selva di canapa
Il passato e il futuro
Nella sesta ed ultima puntata di Slow Tour Padano, in onda sabato 4 dicembre alle 15.35 su Rete4 (NB per motivi di palinsesto di rete la puntata è rimandata di una settimana!), Patrizio Roversi prosegue il suo itinerario in Veneto insieme a Chef Hiro – a Padova e nella Marca Trevigiana – poi si sposta sul Garda lombardo, nella zona di Desenzano per visitare la sede del Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP. Anche Chef Hiro come Patrizio viaggia sostenibile su un’innovativa Tripla 3 Space Bike brevettata da Noord
Padova, Patrizio e Chef Hiro – ambasciatore della cucina giapponese in Italia – fanno la spesa al grande mercato di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta. Hiro in cerca di prodotti tipici per cucinare, Patrizio delle testimonianze più o meno monumentali del legame fra contado e città, fra prodotti e storia del territorio. Il Canton delle Busìe, l’antica Spezieria Ai due catini d’oro o il Peronio. Ma a Padova c’è anche una fruttoverduroteca unica al mondo: l’Orto Botanico. È il più antico esistente, patrimonio UNESCO dell’umanità. L’hanno “inventato” nel 1545 i Veneziani che, da viaggiatori incalliti, avevano già capito l’importanza di studiare e coltivare la biodiversità. Ancora oggi è una raccolta unica nel suo genere di piante alimentari, un libro aperto sulla storia dell’alimentazione umana con elementi preziosi riguardo al futuro. Guida d’eccezione per Patrizio e Hiro, Telmo Pievani, professore e filosofo della Scienza.
Scopriamo che il futuro dell’alimentazione, in qualche modo, è rappresentato da alghe e cianobatteri, come la Spirulina! Che è più di un integratore alimentare, definita Super Food perché ricca di vitamine, proteine, calcio, magnesio, potassio, ferro e grassi buoni. A Conche di Codevigo, in provincia di Padova, c’è la Società Agricola Serenissima che la coltiva con un impianto all’avanguardia. Un’innovazione sperimentale finanziata anche da un Progetto Europeo, Horizon 2020. Ma in Veneto l’innovazione in campo agro-alimentare è di casa e a Crocetta di Montello, nella Marca Trevigiana, c’è Johnny Moretto con la sua meravigliosa idea di economia circolare: la coltivazione Acquaponica, finanziata coi fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2014-2020. Una sintesi fra Acquacultura (l’allevamento dei pesci, carpe nel suo caso) e Idroponica (la produzione di ortofrutta senza terra, con sistemi di galleggiamento e orti verticali).
Patrizio in sella a Elettrone – la sua moto d’epoca trasformata in elettrica come simbolo della transizione ecologica – raggiunge la sede del Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP a Desenzano del Garda dove intervista il Presidente, Renato Zaghini, sul ruolo e sul significato del Consorzio. Con il direttore Stefano Berni, Patrizio va poi fra i banchi del mercato alimentare di Desenzano per verificare sul campo come fa il Consorzio a garantire ai consumatori la conformità del prodotto e a informarli sulla tracciabilità. Scopriamo che esistono organismi di controllo sia interni che esterni che ne certificano sicurezza e qualità alimentare, come il CSQA, che effettuano verifiche lungo tutti i passaggi della filiera.
Questa puntata conclude la seconda serie di Slow Tour Padano: un viaggio per capire come vengono fatte le cose buone che mangiamo e chi le fa, il legame che c’è fra agricoltura e paesaggio, fra tradizione e innovazione. Un ultimo esempio di tradizioni da recuperare come prospettiva per il futuro: la coltivazione della canapa sativa ad uso industriale con basso contenuto di T.H.C. Una pianta dalle grandi proprietà agronomiche in grado di bonificare i terreni su cui cresce, da cui si ricavano alimenti, tessuti, carta, biocalce, persino le scocche delle automobili! Fino agli anni 50 l’Italia ne era il secondo maggiore produttore al mondo, affossata dal business delle fibre sintetiche americane. C’è chi sta provando a riportarla in auge, Andrea Cocca con l’azienda agricola della sua famiglia e il Canabeerinto e l’azienda di filati naturali Maeko con il progetto Rifloc.
Appuntamento sabato 4 dicembre alle 15.35 su Rete4, giovedì in seconda serata e on line su questa pagina!
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