Guarda qui la puntata del 29 novembre
Slow Tour Padano, 3 puntata: Alle origini del Trentingrana
Sabato 6 novembre su Rete4. Al villan non far sapere quant’è buono il Grana Padano con le mele!
Guarda la puntata on line
Tutte le clip
Roversi all’esplorazione del Trentino
Sulle tracce di Michele Marchesi
La tradizione che serve al futuro
Un meraviglioso esempio di archeologia industriale
Finalmente alla meta, in Val di Non
Gli esperimenti del consorzio del Trentingrana
Qual è la parentela fra Grana Padano e Trentingrana
Quali sono le differenze fra Grana Padano e Trentingrana
Castel Valer
Le mele del Trentino
Il grande mondo della mela
La ricerca in laboratorio
Gli insetti nocivi
Le miniere di dolomia
L’azienda agricola Predaia
Alle origini del Trentingrana
Slow Tour Padano va anche oltre la Pianura Padana! Nella puntata di questa settimana, infatti, Patrizio Roversi segue le tracce di Michele Marchesi che negli anni 20, dopo aver appreso l’arte del casaro nel mantovano, è tornato a casa sua in Trentino, innestando la tradizione del Grana Padano nella grande tradizione lattiero-casearia di questa regione e aprendo la strada allo sviluppo del famoso Trentingrana. In nome della vocazione all’ecocompatibilità di questo suo nuovo slow tour, per raggiungere la regione italiana più green, Patrizio viaggia su un motociclo simile a quello che usò Marchesi, un Aquilotto, ma elettrico!
Elettro-pedalando raggiunge la Val di Non dove, a Rumo, trova sia la casa che il vecchio caseificio dove arrivò e lavorò Marchesi nel secolo scorso. Qui è nata la prima forma di Trentingana, e qui (anzi poco più su) oggi c’è il nuovo caseificio moderno del Consorzio dei produttori agricoli di Rumo. Il Trentingrana fa parte della famiglia del Grana Padano, di cui sottoscrive il disciplinare, la particolarità è la zona di produzione: vallate alpine che danno un latte di montagna che trasmette i suoi aromi anche al formaggio.
Anche in questa puntata Patrizio va cercando idee sostenibili che traghettano la tradizione nel futuro. Trova l’ultimo caseificio turnario del Trentino, a Pejo, dove ancora il latte viene munto a 2 mila metri in alpeggio e scende a valle scorrendo in un tubo ogni mattina alle 7. Trova una centrale idroelettrica che viene dal passato – la Centrale di Pont, a Cogolo –, un monumento di archeologia industriale, che funziona nel presente ed è una soluzione energetica per il futuro. Trova un orto di permacultura a Coredo gestito come una farm community – l’azienda agricola Predaia e Casa Sebastiano –, dove si coltiva tanto la biodiversità vegetale quanto quella umana!
E poi in Val di Non trova anche la bellezza del paesaggio, con i suoi castelli e i suoi frutteti. Una parte della puntata è dedicata ovviamente al prodotto-principe del Trentino: le mele. Una produzione che determina il paesaggio, l’economia e l’ambiente. Ma cosa si fa per rendere la filiera più ecocompatibile? A San Michele all’Adige, alla Fondazione Edmund Mach, assieme all’Università di Trento si stanno portando avanti importanti ricerche in questo senso. Patrizio è molto curioso: che cos’è un “frutteto pedonabile”? Cosa significa “lotta biologica integrata? Chi vince tra la Vespa Samurai e la Cimice Asiatica?
Per stoccare in modo ecologico tutte queste tonnellate di frutta, a San Romedio c’è chi si è inventato un frigorifero ipogeo naturale, andando a impilare cassette di mele negli spazi vuoti lasciati dagli scavi di una miniera di dolomia. Se non è economia circolare questa… Tonda come una mela! Di cui non si butta via niente, persino le bucce, che possono diventare pellemela.
La terza puntata di Slow Tour Padano sabato 6 novembre alle 15.35 su Rete 4, in replica giovedì in seconda serata e on line su questa pagina poco dopo la messa in onda! Per anteprime e contenuti esclusivi c’è la newsletter di Italia Slow Tour.