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Ville Venete: Villa Emo

Nata come fattoria in campagna, è la più iconica villa palladiana del Veneto

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Villa Emo a Fanzolo – paesino vicino a Bassano, Treviso e Castelfranco Veneto – è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Una delle opere più famose di Andrea Palladio, che ne parla ampiamente nel suo capolavoro “I quattro libri sull’architettura“. Villa Emo è anche la più simbolica tra le Ville Venete, per la sua storia e struttura: è sia palazzo nobiliare che fattoria.

Nel XVI secolo, il nobile Leonardo Emo di Venezia decise di investire in terreni e acquistò una grande fattoria. Era un abile imprenditore veneziano, colto e determinato. Decise di recuperare l’area, innovare l’agricoltura, razionalizzare il lavoro, costruire alcuni mulini. Il suo innovativo sistema di irrigazione e lo scavo di nuovi canali funzionano ancora oggi.

È stato il primo a introdurre la coltivazione del mais per produrre farina per nutrire le persone e non solo gli animali. Puoi dire che il signor Emo è l’inventore della… polenta! Un piatto simbolo del Veneto che storicamente ha sostentato tantissime persone. Ma c’è qualcosa di misterioso: il grano che cresce in questa fattoria sembra abbastanza strano, più pallido di quello normale… Se fosse effettivamente mais turco e non mais americano?

Leonardo Emo iniziò quindi con l’agricoltura, poi decise di far costruire una villa-casa da Palladio, archistar dell’epoca. Villa Emo è un tempio della terra: nel mezzo dell’edificio si trova il cortile, una scala porta sul lato superiore della casa, poi ci sono altri due edifici, la Barchesse e Torri Colombare, utilizzati per l’agricoltura. L’intera struttura è regolata da una prospettiva regolare che segue il sistema di organizzazione romano… L’interno è meraviglioso, affrescato da Zelotti.

 

 


In collaborazione con

Regione Veneto

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