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Turismo slow in Liguria: Tigullio Trekking

Da Chiavari, un cammino ad anello di 65 km fra mare, monti e borghi

Una Premessa

Mi chiamo Massimiliano classe 72, sono nato a Santa Margherita Ligure ed attualmente vivo a Ne un piccolissimo comune della Val Graveglia (entroterra della Riviera Ligure di Levante) assieme alla mia famiglia. Lavoro in ambito web, gestisco siti, mi occupo della SEO per un’azienda di strumenti biomedicali. Mia moglie si chiama Barbara ed è mia coetanea. Lei nasce a Genova, ma dopo avermi conosciuto e sopportato viene a vivere con me prima a Zoagli (Tigullio) per un lungo periodo, ora in Val Graveglia. Anche Lei lavora nella stessa azienda ma si occupa della parte social. I nostri figli: Emanuele classe 2008 fa la terza media, mentre Gaia classe 2004 fa la quarta superiore, indirizzo di grafica e comunicazione.

Prima che nascessero loro eravamo sempre in viaggio: California, Bolivia, Messico, Thailandia, Senegal, Canarie… Insomma non ci siamo fatti mancare nulla. Poi un po’ per il tempo un po’ per i costi abbiamo dovuto razionalizzare. Negli ultimi anni, grazie anche ai nostri due ragazzi, ci siamo avvicinati al turismo slow. Un turismo che fosse più consono alla necessità di salvaguardare il nostro pianeta, creare meno impatto possibile, conoscere e valorizzare le peculiarità territoriali, cercando altresì di approfondire la storia e le tradizioni dei luoghi dove ci recavamo in vacanza, per il nostro bel paese.

Poco prima della pandemia ci siamo cimentati in una lunga camminata (non siamo mai stati camminatori, anche se siamo degli ottimi sportivi. Io insegno Muay Thai – Boxe Thailandese – e i miei figli, compresa mia moglie, la praticano da sempre) con partenza da Chiavari per arrivare fino al luogo dell’eccidio nazi-fascista, Sant’Anna di Stazzema – Camaiore LUCCA. Un cammino effettuato soprattutto per spiegare ai nostri figli i valori della resistenza e cosa era successo su quelle montagne nell’agosto del 1944. Sono seguiti altri cammini, su più giorni che ricalcassero le vie, i sentieri, i crinali esperiti dai partigiani durante quegli anni difficili della seconda grande guerra.

Il Progetto Tigullio Trekking

Da queste esperienze abbiamo capito che esisteva lo spazio, per chi come noi, avesse voglia di dedicarsi alla promozione del territorio, fatto in modo professionale ma gratuito, quindi senza pensare a un immediato ritorno economico. Nasce così il portale BioTigullio5Terre, un sito che vuole promuovere le piccole realtà (agricole, artigianali, apistiche, vitivinicole, agrituristiche, di cosmesi naturale e altro ancora), prevalentemente a conduzione familiare, del Tigullio, delle Cinque Terre ma soprattutto dei loro entroterra. Una promozione fatta attraverso delle piccole interviste pubblicate con un certosino lavoro di SEO, per evitare che finiscano nel grande calderone della rete, senza la possibilità che vengano ripescate e consultate dai navigatori del web. Ma il progetto non si esaurisce qui, parliamo anche di ricette locali, spezie e piante officinali, eventi e news e poi di turismo slow. E ora arriviamo a noi.

Il Golfo del Tigullio, un po’ come gran parte del territorio ligure, offre mari e monti in un unico piatto. Quindi prima a livello mentale, poi nella pratica e successivamente raccontato e avviato grazie alle potenzialità del web, nasce il Cammino ad anello nel Tigullio, tra Monti, Mare e Borghi alias Tigullio Trekking. Un percorso di 65 Km adatto a tutti, a tutte le età e a tutte le tasche, che permette grazie alle non troppe ore di cammino, di godere di quello che strada facendo incontreremo. Il Cammino, in quanto strutturato ad anello, inizia e finisce a Chiavari: comoda sia per il suo grande parcheggio gratuito, che per la stazione che ci ferma proprio nei pressi dove comincia la Tappa 1.

Le tappe del cammino

1 Tappa. L’itinierario inizia trasferendosi sulla dorsale preapenninica del golfo, attraversando un bel bosco di roveri e poi toccando il Santuario delle Grazie di Chiavari, Il Monte Anchetta a 560 m slm per poi arrivare, dopo circa 5 ore di tirata, ai panoramicissimi 612m slm del Santuario di Nostra Signora di Montallegro, dove finisce anche la nostra prima tappa. (Ulteriori informazioni sulla prima tappa).

2 Tappa. Abbandoniamo Montallegro e ci dirigiamo sulle cime più alte del Golfo del Tigullio. Dapprima arriviamo, ridiscendendo un poco, al passo della Crocetta a 590 m slm e poi con uno strappo di mezz’ora di salita e con una pendenza accertata del 20% giungiamo al Monte Pegge a ben 774 m slm. Da lì si raggiunge, in poco meno di due ore, il Monte Manico del Lume a 801 m slm, la vetta più alta del Golfo da cui si può godere di una vista spaziante in ogni dove, a 360°. Dopo un meritato riposo, è giunto il momento di ridiscendere a valle giungendo ai due bei borghi nel comune di Rapallo di Chignero e di Sant’Andrea di Foggia. Qui finisce la seconda faticosa tappa. (Ulteriori informazioni sulla seconda tappa).

3 Tappa. Scendiamo ulteriormente a valle, dove ci avviciniamo alla periferia di Rapallo, senza per questo entrare a infangarci nei meandri di un fastidioso ingorgo di auto, smog e palazzoni (da cui ne deriva anche la famosissima Rapallizzazione). Si prosegue in direzione Ruta di Camogli per l’antica via di Bana, dove troviamo prima i ruderi del Monastero di Valle Christi 1204 e poi il Lazzaretto di Bana anno 1450. Si sale nuovamente con un’altra importante pendenza per circa 1h raggiungendo prima la Chiesa Millenaria di Ruta 1627 e poi quella di San Michele Arcangelo del XII Secolo. Da qui si entra nel bellissimo Parco del Monte di Portofino dove finisce anche la nostra terza tappa. (Ulteriori Informazioni qui sulla terza tappa).

4 Tappa. Entriamo nel sentiero principale del Parco del Monto di Portofino seguendo le indicazioni per San Fruttuoso di Capodimonte (per comodità chiamato anche di Camogli) che raggiungiamo dopo una tranquilla passeggiata in poco meno di due ore. Qui oltre alla famosa Abbazia dei Doria, anche l’imponente torre di avvistamento, e poi le famosissime acque cristalline di questa bellssima baia e ultimo ma non l’ultimo il Cristo degli Abissi, meta imprescindibile per centinaia di sub che ogni stagione giungono un po’ da ogni dove per immergersi fino ai suoi 17 m di profondità, nell’area protetta del parco. Da qui si prende il battello che ci porta in un poco meno di un quarto d’ora, all’altra meta conosciutissima in tutto il mondo: Portofino. Ora non può proprio mancare una visita alla Chiesa di San Giorgio, Al Castello Brown e qualche scatto nella mondanissima piazzetta del borgo. Lasciamo quest’incanto per dirigerci in litoranea verso la fine di questa tappa odierna, ma non senza prima vedere Paraggi con le sue magnifiche acque e le sue pulitissime spiagge, e poi tutta la merevigliosa distesa di mare, scogli e natura che ci accompagna fino a Santa Margherita Ligure, finale di tappa odierno. (Ulteriori Informazioni sulla quarta tappa).

5 Tappa. È ora di accomiatarci anche dalla bellssima cittadina marinara di Santa Margherita Ligure. Si prosegue costeggiando il mare incontrando prima la seducente San Michele di Pagana per poi arrivare a Rapallo via passeggiata a mare, dove incontriamo anche il Castello delle Carceri costruito a difesa del borgo attorno all’anno 1550 dopo la terribile incursione del pirata Dragut. Si lascia anche Rapallo per arrivare in poco più di un’ora a Zoagli, altro incantevole borgo marinaro con le due bellissime passeggiate a mare che ricordano vagamente le Cinque Terre. Da Zoagli si risale sulle alture collinari attraversando le due frazioni di San Pietro di Rovereto e poi di Sant’Andrea di Rovereto. Ormai il più è fatto, la vista torna a spaziare su tutto il Golfo. Ora non resta che imboccare nuovamente il bosco di roveri iniziale percorrendolo all’ingiù e poi fare capolino nuovamente nella storica Cittadina di Chiavari anche sede del vescovado, con i suoi caratteristici carruggi porticati (che vagamente ricordano quelli di Pisa) e la sua fastosa cattedrale di Nostra Signora dell’Orto. (Ulteriori Informazioni sulla quinta tappa).

Aspettative per il futuro

Da quest’anno ci stiamo adoperando per fornire un’assistenza il più completa possibile ai camminatori (che giungono da tutto il nord e centro Italia) come prenotare le strutture convenzionate che si trovano sulla via, fornire tracce gps, materiale illustrativo, credenziali e una dettagliatissima guida digitale che consigliamo però, sempre di stampare. Presto aggiungeremo altri preziosi gadget per i camminatori, un vero e proprio passaporto, e poi spille e magliette. Stiamo cercando di far fare esperienza del territorio creando lungo le tappe occasioni di degustazione di prodotti tipici: formaggi, salumi, focaccia genovese ed ovviamente del buon vino e della buona birra tutta prodotta localmente.

Siamo convinti che la strada sia ancora lunga per arrivare a fare di una passione un vero e proprio lavoro, ma tutti i feedback positivi che ci stanno tornando indietro, ci fanno credere che la strada imboccata sia quella giusta.

Massimiliano e Barbara

Italia Slow Tour

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