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In moto da Torino al mare della Liguria

Un weekend fra Alpi e spiaggia, vigne e castelli, panorami e gastronomia

Domanda: fin dove arriva la prossimità? Ce lo siamo chiesti, quel sabato mattina dello scorso settembre, aprendo gli occhi su una città ancora sonnecchiante. Risposta: per Torino, la prossimità può essere il mare della Liguria. La risposta non l’abbiamo data noi, ma ce l’ha data la nostra moto. E ci siamo affidati a lei, partendo da Torino per un fine settimana fra pianura, colline, Alpi e spiaggia, vigne, castelli, panorami e persino grotte (per monumenti e luoghi della cultura, si consiglia di verificare l’apertura e l’eventuale necessità di prenotazione per visite).

Chilometri totali, fra andata e ritorno: 395.

Meta: Albenga e dintorni.

Durata del viaggio: due giorni.

Itinerario in moto Torino - mare
La mappa dell’itinerario

Diario del primo giorno

Usciti da Moncalieri, alla prima periferia di Torino, prima sosta a Praloromo (SR29; 26,7 km) e al suo castello. In poco più di mezz’ora da qui si può raggiungere Alba (SR29; 26,00 KM;). Noi abbiamo percorso il tracciato della vecchia strada, che entra in Montà, evitando le nuova, non perché sia scomoda, anzi, con le sue gallerie è molto più veloce, ma ci saremmo persi i paesaggi. Da Montà in poi abbiamo seguito la strada panoramica sulle vigne del Roero. Curve decisamente apprezzabili, ci si impiega un po’ più di tempo, ma ne vale la pena.

Tappa ad Alba, con visita al suo centro storico davvero interessante per torri ed edifici medievali e, poi, vuoi farti mancare il tartufo e i vini delle Langhe ad Alba? Qualche passaggio nei negozi di bontà di Alba, mie lamentele perché in moto, si sa, non si può trasportare tutto, e pranzo langarolo doc con Battuta di Fassona, Acciughe al Bagnetto verde e rosso e assaggio di Bagna Cauda come antipasto, Agnolotti del Plin con sugo d’arrosto per il guidatore, Tajarin al tartufo per me, e poi formaggi del territorio e infine Torta di Nocciole. Molta incertezza sui vini, ma a un assaggio, almeno a un assaggio, di Barolo non si può dire no, anche se si è in viaggio. Sapete perché i Ravioli del Plin si chiamano così? Perché “Plin” significa “pizzicotto” in piemontese e i lembi della pasta che racchiude il ripieno di carne di questi agnolottini si fissano con un pizzico, plin!

Da Alba ci siamo diretti a Bossolasco (SP32, 31 km, strada panoramica con curve e saliscendi), il paese dove ogni casa ha una pianta di rose vicino alla porta e dove c’è la spettacolare scultura dell’Angelo delle Langhe. Bossolasco è un borgo da sempre luogo di villeggiatura. Qui hanno soggiornato personaggi della cultura e della politica, fra i tanti Renato Guttuso, Luigi Einaudi, Carlo Levi, Italo Calvino e Gianni Agnelli.

Via poi verso Ceva (sempre SP32, 24,4 km) e da Ceva a Garessio (SS28, 25 km), percorrendo l’alta valle del Tanaro su una strada facile e veloce. Anche Garessio è da sempre luogo di villeggiatura, anche grazie alle sue fonti termali San Bernardo. È nato a Garessio l’imprenditore Giorgetto Giugiaro, fra le più prestigiose firme del design made in Italy. Poi via verso Ormea (SS28, 13 km, strada più impegnativa del tratto precedente) e da qui al Colle di Nava (sempre SS28, 10 km) dove in stagione si possono ammirare i campi di lavanda e sempre le fortificazioni. Da qui siamo scesi a Pieve di Teco (SS28, 11 km), discesa un po’ ripida e stretta, che richiede particolare prudenza. E abbiamo iniziato a sentire il profumo dell’aria di mare!

Spiaggia con isola Gallinara nello sfondo
Spiaggia con isola Gallinara nello sfondo

Da Pieve di Teco ad Albenga (SP453, 28 km) occorre circa mezz’ora di tempo, lungo la strada in progressiva discesa lungo il torrente Arroscia. Imperdibile il centro storico di Albenga, con i suoi preziosi monumenti medievali. Da Albenga abbiamo deciso di muoverci verso Borghetto Santo Spirito (SS1; 8 km), tragitto sull’Aurelia che costeggia il mare. Cena ligure, con le immancabili Trenette al Pesto e Fritto Misto, quello di mare, non quello Piemontese, che è tutta un’altra storia e che racconteremo un’altra volta. Pernottamento a Borghetto, ripartenza la mattina successiva, ma attraverso un altro percorso.

Diario del secondo giorno

Prima tappa, Toirano (SP1; 4 km) lungo una strada con molte curve, non pericolose, in un paesaggio quasi “lunare” e panoramico. Abbiamo visitato le grotte, e abbiamo poi proseguito passando per Bardineto (SP1; 19 km) e da Bardineto a Calizzano (SP51; 7 km), paese di foreste e funghi. Da Calizzano a Millesimo (SP51; 24 km), abbiamo seguito il Bormida, su una strada stretta e con molte curve. Da Millesimo siamo arrivati per pranzo a Montezemolo (SP28 BIS; 7 km) dove ci siamo fermati nell’imperdibile bar ben noto a tutti i motociclisti che frequentano la zona.

Da Montezemolo, sosta a Belvedere Langhe (SP661; 23 km; attenzione ai limiti di velocità riservati alle moto): da qui si può vedere tutta la pianura cuneese sino alle Alpi, con una bella vista sul Monviso. Rientro passando da Dogliani (SP661, 6 km da Belvedere), fra le vigne del Dolcetto, da Cherasco (SP661 – SP12; 20 km), che ha un interessante centro storico, e arrivando a Bra (SP661; 6 km) per una pausa di rifornimento formaggi e salsiccia. Da Bra siamo infine rientrati a Torino, toccando Pocapaglia (SP134; 5 km da Bra) e Sommariva Perno (SP134 – SP10), entrando nel Roero, con le sue belle strade molto “motociclistiche”.

Da Sommariva il nostro tragitto ha compreso Ceresole d’Alba (SP10, 6 km da Sommariva), Carmagnola (SP 10; 6 km) e infine Moncalieri. Evitando molte soste lunghe e visite ai vari luoghi (e di trasportare una come me che vorrebbe assaggiare, comperare e vedere tutto!) si tratta di un itinerario fattibile in giornata da Torino, ma la bellezza dei posti, le loro particolarità e le loro tipicità enogastronomiche sono imperdibili: meglio un giorno in più e godersi una “prossimità” unica fra panorami, sapori e identità locali così diverse fra loro.

CInzia Montagna

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