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La Tempesta Vaia sull’Altopiano di Asiago

I danni che ha causato e i progetti per il futuro

La Storia non è stata generosa con l’Altipiano di Asiago. È stato il luogo in cui è stata sparata, il 24 maggio 1915, la prima cannonata della Prima Guerra Mondiale, a cui sono seguite un milione e mezzo di bombe e 55.000 morti, una guerra disgraziata che da queste parti ha raso al suolo tutto: uomini, case e foreste.

Foreste che nell’ottobre del 2018, cento anni dopo, sono state distrutte dalla Tempesta Vaia, che qui in Veneto ha distrutto 42 milioni di alberi e fatto 1,7 miliardi di danni. Cento anni fa gli abitanti si sono messi a coltivare il bosco devastato dalla guerra con piccoli frutti, mirtilli e funghi, che hanno compensato il mancato guadagno dal legname.

Adesso Giustino Mezzalira (di Veneto-agricoltura) e Andrea Rigoni (imprenditore) mi hanno raccontato che l’idea potrebbe essere la stessa: coltivare il sottobosco e produrre miele con i suoi fiori, in attesa che il bosco rinasca. Ai Comuni la legna rendeva circa 60/70 euro al metro cubo, e ogni ettaro produceva circa appunto un metro cubo. Anche oggi si calcola che i frutti di bosco potrebbero rendere altrettanto, così da non lasciare i territori senza risorse. E nel frattempo ripiantare il bosco, magari correggendo gli errori del passato che ne hanno indebolito la biodiversità: il passato che squarcia prospettive per il futuro e, ancora una volta, la sapienza che viene dalla terra. È il progetto Life Vaia, di Venetian Cluser.

Patrizio Roversi

Una clip tratta da Slow Tour Padano, a questo link tutte le puntate della seconda serie.


Slow Tour Padano ha ricevuto il patrocino istituzionale: dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e delMinistero della Transizione Ecologica. Si ringrazia la Regione Veneto per il supporto tecnico scientifico

Regione Veneto

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