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Una Battaglia delle Arance internazionale

Le esperienze al Carnevale di Ivrea dei ragazzi stranieri in Italia con Intercultura

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di Giuliana Milanesi

Ecco i resoconti della giornata di “Tiro delle arance e non solo” vissuta dai ragazzi stranieri ospiti di Intercultura durante lo Storico Carnevale di Ivrea edizione 2023, un’esperienza vissuta grazie al supporto della Squadra ed Associazione Aranceri Credendari che porta avanti ideali di apertura e condivisione attraverso esperienze “vive” del territorio e delle tradizioni. Un modo per raccontare al mondo chi si è e di portare un po’ di mondo qui e conoscerlo, uno scambio alla pari con un tempo giusto, lento, slow come oggi si usa dire. Il che spiega anche come mai Syusy Blady e Patrizio Roversi sono diventati i Madrini Credendari! Ho incontrato i ragazzi di Intercultura domenica 19 febbraio, l’impatto è stato forte: sulla casacca azzurra – giallo e azzurro sono i colori della squadra – spiccava sulla schiena l’immagine della Terra simbolo di Intercultura. Sui loro volti stupore, eccitazione e anche un po’ di timore. Di seguito direttamente dalla loro voce il racconto dell’esperienza.

Neylis, dal Cile

Neylis arriva dal Cile ed è ospitata in un piccolo paesino al confine fra Piemonte e Liguria. Si è subito adattata a muoversi col treno, anche per lunghe tratte, per raggiungere la scuola e partecipare alle varie attività che organizza il centro locale di Genova. Trascorrerà l’intero anno scolastico in Italia grazie a un programma Intercultura. Per il periodo del Carnevale è stata ospitata da una famiglia di Aranceri della nostra squadra di riferimento, i Credendari! Ecco cosa scrive:

Ciao, mi chiamo Neylis e vengo dal Cile. Ho avuto l’opportunità di andare al carnevale di Ivrea ospite di una famiglia che fa parte della squadra di aranceri che si chiama “I Credendari”. I Credendari ospitano tutti gli anni i ragazzi di Intercultura per far conoscere il carnevale di Ivrea. Nella famiglia che mi ospita ci sono Tizi, Claudio e Guglielmo. Claudio fa parte del direttivo dei Credendari e Tizi si incarica di dare da mangiare e bere a tutti gli aranceri in piazza Freguglia. La famiglia cresce durante il periodo di carnevale, quando arrivano tanti amici a casa di Tizi e Claudio per festeggiare. Ho conosciuto Nonno Carlo e Nevia che arriva della Croazia, Nonno Carlo è il più anziano della casa. Siamo tanti in casa, tutti devono farsi la doccia velocemente e svegliarsi presto per organizzare la piazza. Sabato sera c’è stata una sfilata a cui hanno partecipato tutte le squadre, questa sfilata ci ha portato nella piazza della città, dove dovevamo aspettare la mugnaia che è una signora che rappresenta Violetta, che tagliò la testa al sovrano perché non voleva stare con lui la prima notte di nozze. La domenica ho avuto il battesimo dei nuovi, dove mi hanno tirato un’arancia in testa e dopo è iniziata la battaglia delle arance. Durante la battaglia ho preso un’arancia sul labbro, ma niente di grave, e ho continuato a tirare! Oggi è lunedì e siamo già in piazza aspettando il secondo giorno della battaglia di arance. Io ho potuto vivere tutto perché sono stata con una famiglia di aranceri, ho visto quando hanno finito la battaglia come hanno pulito la piazza e come si sono svegliati prestissimo per andare a preparare aspettando l’inizio. È stato uno spettacolo, se non riesci a vederlo con i tuoi occhi e viverlo, non può averne idea. Devi proprio provare e sentire le emozioni. Posso dire che mi sono divertita moltissimo e ho conosciuto la storia di come è iniziato tutto, mi hanno raccontato tutto e fatto leggere la canzone del carnevale: “Una volta anticamente certo c’era un barone che trattava duramente con la corda e con bastone, ma la figlia di un mugnaio, gli ha insegnato la creanza…

Pilar, dall’Argentina

Pilar è in Italia grazie ad un programma Intercultura trimestrale, è arrivata dall’Argentina a Genova a inizio gennaio ed è una ragazza che partecipa con entusiasmo a tutte le attività che le si propongono. In Argentina prima di partire aveva studiato un po’ di italiano per cui ora capisce già molto bene la lingua e se la cava bene anche nel parlarla- In questi giorni di Carnevale è stata ospitata da una famiglia di Ivrea che è entusiasta di lei!

Quando sono arrivata a Ivrea la mia prima impressione è stata quella di una città molto colorata e viva. Passeggiando per le vie e per le piazze della città ho notato che ogni piazza era decorata con i simboli delle squadre del carnevale. Ho partecipato alla sfilata del sabato sera con la squadra dei Credendari dove ho trovato persone molto gentili. Domenica ho partecipato alla battaglia delle arance: prima dell’inizio ho ricevuto un battesimo dove mi hanno lanciato le arance in testa e avevo anche paura. Ho assaggiato il vin Brulé, una bevanda dolce e calda, che si beve specialmente al carnevale con i fagioli grassi. Sono rimasta molto sorpresa della quantità di arance che vengono lanciate e che tutte le persone erano sporche di arance. Ho notato che il carnevale è una tradizione che viene vissuta dai bambini ai più anziani

Pilar
Pilar

Paula, dal Cile

Paula è una ragazza cilena che è arrivata a Ivrea per un programma scolastico Intercultura della durata di 10 mesi. La sua famiglia naturale ha ospitato diversi ragazzi stranieri, di cui anche una ragazza italiana che abita in Lombardia, per cui per lei partecipare a un programma Intercultura è stato un percorso naturale! Come tutte le ragazze ospitate dal centro locale di Ivrea, ha avuto la possibilità di partecipare ad attività che hanno preceduto il vero e proprio Carnevale, tra cui l’allestimento di un carro da getto e la sfilata per il collaudo dei carri da getto. Ecco cosa ci racconta di questo:

È stata una sfilata bellissima, non avevo mai visto una cosa del genere… prima guardare come preparano i cavalli che devono essere tutti uguali, e vedere come partono… dopo vedere tutti i carri insieme, come passano e poi ogni uno coi disegni unici, alcuni che tiravano coriandoli, o cantavano… mi sono divertita e ho anche mangiato molto con i credendari, i loro agnolotti erano buonissimi, anche la miassa che ho provato con la nutella! Mi è piaciuta tanto la sfilata del sabato sera dove abbiamo camminato due ore con gli altri della squadra dei Credendari e tutti suonavano i tamburi, saltavano, cantavano e urlavano. Solo non mi è piaciuto tanto che c’erano tanti un po’ ubriachi, ma facevano ridere. Poi la battaglia, una vera esperienza grandissima che non puoi perdere, sempre piena di colori, gente, musica, e sorprendentemente tantissime arance, l’emozione del momento è unica. Solo devi stare attento a non farti male, a me sono arrivate alcune arance, è molto forte il colpo, ma almeno dura solo un po’ il dolore. In Cile non festeggiamo tanto il carnevale, ma ce n’è uno famoso che si chiama “Carnaval con la Fuerza del Sol” nella città di Arica al nord e si fa per tre giorni nel mese di gennaio o febbraio dove partecipano più di 16.000 ballerini e musicisti di diverse danze, regioni del paese e all’estero. ci sono sfilate che mostrano la ricchezza culturale dei popoli andini e la varietà delle loro danze tradizionali.

Paula
Paula

Yuxin, dalla Cina

Yuxin è una delle poche ragazze cinesi che è riuscita a partire con un programma di studio annuale. È ospitata a Vidracco e frequenta con successo un istituto d’arte a Castellamonte. Per lei è un po’ difficile parlare italiano, ma si sta impegnando. Yuxin ha paragonato il Carnevale di Ivrea al Capodanno cinese:

Secondo me, il Capodanno cinese e questo carnevale sono molto diversi, quando celebriamo il capodanno cinese, abbiamo anche sfilate e spettacoli, la maggior parte dei quali sono eseguiti da professionisti, quindi lo guardiamo dal punto di vista degli spettatori, questa sfilata di carnevale è sentita dal punto di vista dei partecipanti. Il capodanno cinese include molte culture tradizionali cinesi, i festeggiamenti durano quindici giorni e abbiamo cose speciali da fare ogni giorno, il carnevale è diverso, tutti ballano insieme, lanciano arance e dura meno. In un certo senso, il capodanno cinese è più l’attesa del nuovo anno, che potrebbe essere più solenne. Il carnevale, come suggerisce il nome, è un momento in cui le persone si divertono e non ha un significato speciale. Ma comunque, per me, entrambe le feste sono significative e interessanti a modo loro.

Yuxin
Yuxin

Elisa, da Lione

Elisa arriva da Lione (Francia). Si è trovata felicemente fagocitata in una famiglia ospitante con una sorella alle medie e un fratello alle elementari che subito le hanno insegnato i modi di dire italiani! È una ragazza “tecnologica” e aiuta il centro locale nella gestione dei social. Abita a Cigliano, un paesino alle porte di Ivrea e frequenta il liceo Gramsci di Ivrea. Anche lei ha partecipato ad una attività pre-Carnevale: la preparazione dei carri da getto: ù

Quel che mi è piaciuto domenica è stata soprattutto l’atmosfera di festa. Tutti con i colori delle loro squadre, la musica, il sole che non avevamo visto da un po’ di tempo. Ma anche la bellezza dei carri e l’eleganza dei cavalli. Mi è piaciuto molto la sfilata di ieri! L’atmosfera era bellissima, la musica, e tutta la gente che ballava e cantava! Era un po’ lunga e alla fine ero stanca però sì mi è piaciuto tantissimo! Oggi, anche se mi sono fatta male (ho preso un’arancia sul naso) e ho avuto un po’ paura, mi è piaciuto molto anche!

Frederique, dal Canada

Frederique arriva dal Canada francese e ora è ospitata a Rondissone. È risultata vincitrice di un programma scolastico annuale Intercultura e inserita in una classe dell’istituto Martinetti di Caluso. Anche se è un po’ distante da Ivrea ha partecipato ad una delle attività pre-carnevalesche organizzate dalla squadra dei Credendari, che permettono ai ragazzi ospitati a Ivrea di vivere appieno l’atmosfera carnevalesca come ci descrive bene Frederique:

Quello che ho visto giovedì alla contea di Montenavale era veramente come una festa, ho visto molto cameratismo tra gli uomini che preparano i fagioli, era come una riunione di famiglia, erano tutti riuniti attorno a un tavolo, parlavano e preparavano i “preive” una specie di rotolino di cotenna di maiale con delle spezie che si usano anche per i fagioli grassi. Credo che con il Covid, negli ultimi due anni non hanno potuto fare questa riunione questa festa e quest’anno era come un’opportunità speciale di ritrovarsi…erano molto orgogliosi di farci vedere come si preparano i preive e di farci provare a farli. Noi ragazze di intercultura abbiamo capito che questa è un’attività molto importante culturalmente per gli abitanti di questa contea. A un certo punto ho avuto anche un po’ “paura” perché Elisa e Paula hanno spezzato le ossa di maiale con un’ascia e ci hanno fatto vedere un orecchio di maiale che viene tagliato e messo nei fagioli! È stata un’attività che mi è piaciuta e ringrazio dell’opportunità. In Canada non abbiamo niente di simile al Carnevale di Ivrea… festeggiamo in piazza Halloween ed è una cosa molto partecipata, ci travestiamo e quando siamo piccoli andiamo a bussare alle porte per “dolcetto-scherzetto”. Quando siamo più grandi facciamo dei concorsi per scegliere la maschera più bella… ma questa festa non ha nulla in comune con il Carnevale di Ivrea che mi è piaciuto molto! Era tutto molto divertente! Mi è piaciuto un sacco ma fa anche un po’ paura. Mi piace lo spirito di squadra che hanno!

Frederique
Frederique

Nina, dalla Polonia

Nina ha 18 anni ed arriva dalla Polonia. È stata accolta da una famiglia di Savona la cui figlia naturale aveva fatto un’equivalente esperienza all’estero. Spesso succede che l’input di ospitare arrivi da ragazzi italiani vincitori di un soggiorno all’estero e che incuriosiscono le proprie famiglie stimolandole ad ospitare “per viaggiare anche rimanendo a casa propria”. Nina rimarrà in Italia 10 mesi, parla perfettamente italiano ed è una ragazza tranquilla che si fa coinvolgere nelle attività. Per le giornate del Carnevale è stata ospitata da una famiglia di Ivrea, che ha aperto volentieri le proprie porte per vivere una breve esperienza di ospitalità:

Sono arrivata a Ivrea sabato mattina. Ho visitato questa città per la prima volta, quindi sono stata contenta quando con la famiglia che mi ospita abbiamo fatto un giro per vedere il centro. Ci siamo fermati in alcuni negozi, che vendono souvenir del carnevale, e in un bar, dove avevo la possibilità di assaggiare la tipica torta di Ivrea – la torta 900. Sabato sera abbiamo partecipato alla sfilata. Abbiamo iniziato in piazza Freguglia e camminavamo verso le altre piazze. Verso le 21 ci siamo fermati con tutte le squadre diverse in piazza di città per vedere la mugnaia di quest’anno. La piazza piena di gente, di musica, di strumenti era uno spettacolo bellissimo. Domenica mattina siamo andati per assaggiare fagioli grassi, un altro cibo tipico del Carnevale. Al pomeriggio, alle 14 è iniziata la battaglia delle arance. Una cosa così particolare non si trova negli altri posti. Prima di arrivare in piazza avevo un po’ di paura, però alla fine mi sono divertita tantissimo e sono contenta di aver fatto questa esperienza, sarà un bel ricordo! Sono molto felice di aver potuto vedere lo spettacolo storico di Ivrea e partecipare al carnevale, specialmente perché non si festeggia così nel mio paese.

Nina
Nina

I volontari di Intercultura: Luca e Guido

Ad accompagnare i ragazzi con cui ho condiviso questa giornata Credendaria Interculturale Carnevalesca, degli chaperon entusiasti e partecipi, i Volontari di Intercultura, di seguito le loro impressioni:

Luca Robotti, è stato in Russia per un mese nel 2018 grazie a un programma Intercultura. Da quando è tornato è un volontario di Intercultura nella sua città ed è il responsabile per il centro locale di Genova dei soggiorni all’estero. È arrivato a Ivrea per il Carnevale perché ha accompagnato le ragazze straniere liguri: “Il Carnevale di Ivrea è qualcosa che non si può descrivere, esattamente come un periodo all’estero va vissuto nella sua interezza… Sfilata, presentazione della Vezzosa Mugnaia, gli aranceri che si esibiscono con musiche e bandiere, balli, e soprattutto arance, tante arance, talmente tante da non vedere più asfalto sotto di sé. Appena il primo carro ha fatto il suo ingresso nella piazza dei Credendari, la mia squadra, non sapevo esattamente come e dove tirare. Poi dopo la prima arancia andata a segno è stato tutto molto più facile.”

“Mi chiamo Guido, ho 22 anni, e sono un volontario di Intercultura per il Centro Locale di Ivrea dal 2018. Nonostante io viva vicino Torino e il Carnevale non faccia parte della mia tradizione famigliare, è dal 2020 che mi iscrivo con i Credendari Aranceri per accompagnare a tirare i ragazzi stranieri ospitati dal nostro centro locale. Col tempo sta quindi diventando una tradizione anche per me, l’esperienza di tirare le arance è davvero unica e vale la strada, il tempo e la fatica necessarie.”

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