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Il vino della Valtellina: Nebbiolo

Le viti possono crescere ovunque, ma solo qui il Nebbiolo è perfetto

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In Valtellina ho visitato il castello di Grumello protetto dal FAI. Mi accompagna un geologo, Siro, che mi dice come il centro delle rovine di questo castello rappresenti la posizione ideale per vedere tutta la vallata e capirne le caratteristiche geologiche.

In basso c’è il dosso della Sassella e c’è un avvallamento sulla destra che ci indica la linea insubrica, ovvero la linea di congiunzione tra la zolla tettonica Paleoafricana e quella Europea. Il castello si trova proprio sulla giunzione di questa frattura, è da questa spinta che si sono alzate le Alpi e le Prealpi. In questo momento noi ci siamo dentro, in perfetto equilibrio!

E questo perfetto equilibrio genera il vino autoctono della Valtellina: il Nebbiolo, che nasce su questo fortunato versante, illuminato dal sole per tutto il giorno. Dall’altra parte il sole scalda molto meno, infatti di là c’è molta meno vita e soprattutto non c’è il vino!

Castello Grumello

Castello Grumello di mauroghilardini

Il Nebbiolo nasce solo sul lato soleggiato e tradizione vuole che sia coltivato su questi terrazzamenti fatti nei secoli dal lavoro paziente dei contadini. Tutti i vigneti qui in Valtellina sono dei terrazzamenti costruiti a mano e si estendono per 2500 km, una vera muraglia cinese lombarda! La vite un tempo arrivava fino a 900 metri, adesso arriva al massimo a 600.

È il Nebbiolo che sceglie il territorio, la vite cresce dappertutto, ma esprime le sue peculiarità solo dove il territorio glielo permette e la Valtellina è il suo luogo ideale. Insomma è il Nebbiolo che ha scelto di essere qua! L’uomo gli ha fornito i terrazzamenti dove crescere e questo patrimonio, che è il paesaggio della Valtellina, ha impiegato centinaia d’anni a formarsi. Ma si sgretola se non è mantenuto dal lavoro dei vignaioli che si arrampicano fino qui a curare i muri e le viti.

Nonostante le rocce le viti riescono a crescere, come l’ulivo in alcune zone d’Italia. Non ci vuole granché, non serve terra fertilissima, ma il Nebbiolo ha bisogno di tantissima luce e i terrazzamenti esposti a sud hanno una pendenza di 30° e sembrano dei pannelli solari naturali! Le viti prendono il sole dalla mattina alla sera, ma anche il troppo caldo non va bene. Fortunatamente il Lago di Como e le Alpi creano un gradiente termico ottimale. Nella valle si insinua questa piacevole brezza, un vento costante che arieggia i vigneti durante la giornata. Effettivamente io mi sento come il Nebbiolo: gradisco stare al sole, ma senza soffocare dal caldo. Insomma, voglio il clima ideale della Valtellina!

Syusy Blady

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