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Turisti per Caso Slow Tour numero 11

Incamminiamoci! Tra sentieri, pellegrinaggi e trekking. In edicola dal 14 settembre

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Lo diceva anche Darwin: condizione essenziale per l’evoluzione, e quindi per la sopravvivenza della specie, è l’adattamento. Piante, insetti, umani: siamo nati per adattarci alla realtà, è una legge di natura. Da un anno e mezzo a questa parte viaggiare è diventato difficile, a volte impossibile. Eppure siamo ripartiti. Per il turismo in Italia è stato un anno straordinario, pieno di turisti dappertutto. Fino ad un certo punto italiani, poi – come le rondini a primavera – sono tornati anche gli stranieri, per ora soprattutto europei. Abbiamo fatto l’abitudine alle mascherine, che ormai fanno parte del galateo, civettuole come le maschere del Carnevale veneziano: si mettono, si tolgono, si abbassano in base alla situazione, alla confidenza con l’altro. Se tieni la mascherina segnali una distanza, se te la togli significa che ti fidi dell’altro, accetti un rapporto più intimo.

Turisti per Caso Slow Tour di settembre è in edicola da martedì 14, anche in digitale sul sito di Sprea Editori

È diventato un codice. Anche il green-pass è stato incorporato in una quotidianità che tende a superare la conflittualità esasperata: sono pochi i ristoratori che lo chiedono, si va sulla fiducia, si glissa, in estate poi cenare all’aperto è certo più piacevole. Forse si preferisce dare per scontato che tutti ce l’abbiano. Per chi non può o non vuole vaccinarsi, mentre scriviamo, stanno sperando nell’avvento dei tamponi salivari, che già in molte nazioni europee vanno alla grande. Ci daranno la sicurezza, vaccinati o no, che in quel momento non siamo contagiosi e non contageremo, senza passare per la tortura della penetrazione profonda nasale. Speriamo davvero che passeranno anche in Italia e che ne potremo fare uso in modo da stare tutti più sicuri davvero. Cerchiamo la normalità e speriamo che prima o poi prende il sopravvento. Anche gli esperti oggi parlano di tendenza alla “convivenza gestibile” col virus. La cosa importante è che si è tornati a viaggiare, che si torni a parlare di viaggi e che noi… possiamo tornare a scriverne. Anzi, a pubblicare quello che scrivete voi: l’invito a mandarci i vostri diari e le vostre esperienze è più valido che mai: redazione@turistislowtour.it.

E, a proposito, in questo numero abbiamo cercato di… adattarci a quelle che sono le nostre (e speriamo anche le vostre) esigenze. La prima è quella di sfruttare ancora le settimane di bel tempo che ci restano per stare all’aria aperta e “camminare”: i cammini, i sentieri e gli itinerari storico-naturalistici, che si possono fare anche in un fine-settimana, rappresentano vacanze multiuso, accontentano contemporaneamente gambe (ginnastica), pancia (gastronomia), testa (cultura) e polmoni (salute). Dopodiché bisogna anche ricominciare a sognare: le avventure di alcuni turisti speciali, che con un viaggio sono riusciti a cambiare vita, scatenano la nostra identificazione e non si sa mai, anche l’imitazione. Infine noi due stavolta ci mettiamo del nostro, raccontandovi in tempo reale i nostri ultimi viaggi. Naturalmente abbiamo scelto mete opposte: una al mare – in barca tra Corsica e Sardegna – e l’altra in montagna – in Valle D’Aosta!

Syusy e Patrizio

Italia Slow Tour

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