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Cinque Terre: i muretti a secco di Manarola

6.700 km, una lunghezza pari alla Grande Muraglia Cinese!

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Salire su una teleferica monorotaia è una esperienza… All’inizio uno è un po’ terrorizzato, poi ragiona sul fatto che sono tarate per trasportare casse di uva che pesano persino più di me, e soprattutto il paesaggio a strapiombo sul mare è talmente emozionante, che passa la paura.

Io mi sono arrampicato in monorotaia fino all’Anfiteatro dei Giganti, dove stanno ricostruendo i muretti. E si capisce il perché: siamo sopra l’abitato di Manarola, e se non si provvede tutto frana sulle case. Ma, oltre al perché, è interessante anche capire il “percome”. Qui hanno fatto una Fondazione, la Manarola-Cinqueterre onlus, che ha riunito abitanti del paese e proprietari di vari appezzamenti abbandonati, che li hanno messi a disposizione. Il Parco è intervenuto per sostenere un progetto in cui è stata coinvolta anche la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e la Caritas.

Gli uni ci hanno messo la terra, gli altri la competenza e la passione di saper rifare i muretti a regola d’arte, gli altri ancora ci hanno organizzato sopra un corso professionale per immigrati richiedenti asilo, che in questo modo si integrano e imparano un (difficile) mestiere. In questo caso i muri non dividono ma uniscono, e rimettendo a posto le pietre si ricostruisce anche un tessuto sociale.

Patrizio Roversi

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